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Situata all’estremità del centro abitato, la chiesa di San Biagio è documentata per la prima volta tra il 1308 e il 1310. Secondo fonti del 1520, si trattava di una semplice cappella posta all’interno delle antiche mura, con ingresso da via San Germano.

Nel tempo, la chiesa si arricchì di un altare maggiore dedicato a San Biagio e di quattro altari laterali, e fu affiancata da un ospedale. Tra i suoi beni più preziosi spicca una reliquia del santo — il Braccio di San Biagio — conservato in una teca d’argento donata dalla famiglia Domolodedo nel 1311.
Nonostante vari interventi, nel Settecento la struttura era ormai instabile. Nel 1743 l’arciprete Michele Capopizza ottenne l’assenso regio per la demolizione e ricostruzione della chiesa, più ampia e solida. I lavori durarono fino al 1776. La vecchia cappella fu inglobata nella nuova costruzione come “succorpo” e l’attuale chiesa fu consacrata nel 1766.

San Biagio divenne centro spirituale e sociale di rilievo, in “competizione” simbolica con la chiesa di Sant’Egidio, abbazia nullius sottratta al controllo diocesano. Numerosi documenti conservati dai Padri Vocazionisti attestano la cura riservata alla chiesa: dalla costruzione della cupola al campanile, dagli stucchi agli arredi. Fondamentale fu il contributo della popolazione, in particolare delle donne che trasportavano pietre e acqua per i lavori.
Il campanile, rifatto nel 1782, fu in seguito abbassato per motivi di sicurezza, dopo essere stato più volte colpito da fulmini, l’ultimo dei quali nel 1964 provocò una tragica morte.

Chiusa per quasi trent’anni dopo il sisma del 1980, la chiesa è stata riaperta al culto nel 2012. A croce latina, con tre navate e nove altari, conserva ancora oggi notevoli elementi: il pulpito in noce del 1813, il fonte battesimale in marmo e un pregiato organo del 1778, opera di Silverio Carrelli, restaurato nel 2013.
San Biagio non è solo un edificio religioso: è una testimonianza viva della fede, dell’arte e della storia della comunità altavillese.
Per approfondimenti:
- Alessandro ed Antonio Ferrara, “Cenni storici su Altavilla Silentina”, Palladio Editrice, Salerno 1999 (Ristampa anastatica dell’edizione originale del 1898)
- Giuseppe Galardi e Rosario Messone, “Altavilla Silentina – profilo storico, monumentale e paesaggistico”, Palladio Editrice, Salerno 1987
- Paolo Tesauro Olivieri, Le Chiese di Altavilla, Salerno, 1999
- Bruno Di Venuta, www.divenuta.it